Il feudo di Sezze Alessandrino e i Feruffini

Sezze Alessandrino Probabile fondazione romana.

La sua vera storia inizia all'epoca Aleramica: Aleramo I° - marchese del Monferrato possessore della regione tra il Tanaro, l'Orba ed il mare, su decreto di Ottone I° imperatore del Sacro Romano Impero.

Tuttavia il primo vero marchese di Sezze è Guido Il' (discendente di Aleramo I°) - che prese il nome distintivo di "Marchio di Seciado"- con il quale la dinastia aleramica si estinse.

Dal X al, XIII sec. il territorio fu possesso di Signorie diverse, che si avvicendarono assai rapidamente, successivamente si ebbe il periodo dei Feruffini, dei Visconti e dei Ghilini.

Nel 1463 il feudo di Sezze divenne di libera disposizione ducale dei Visconti.

Dal 1463 al 1481 fu assegnato a diversi feudatari fra cui Simonetta e Pietrasanta conti di Cantù.

Nel 1504 fu amministrato direttamente dai Visconti: Francesco Bernardino, Ottone, Bartolomeo, Alberto, Bartolomeo Maria con Marcantonio e Ottavio, dei quali Marcantonio durò poi da solo nel feudo sino al 1716 ed alla sua morte il feudo fu incamerato dalla casa reale Piemontese (Savoia).

Il 6 Aprile 1726 venne investito, dietro pagamento della somma di lire 32.000, dal Re Vittorio Amedeo, Tommaso Ghilini Marchese di Sezzadio. La famiglia Ghilini comparve in Sezzadio, quale proprietaria dei fondi, intorno a11689.

Nel 1832 muore Ambrogio Maria ultimo Marchese di Sezze (dei Ghilini), infatti l'unico fratello maschio di Ambrogio, Tommaso, non ebbe figli, ed i due figli maschi di Ambrogio, Vittorio Raimondo e Alfonso Carlo, premorirono al padre, rispettivamente nel 1812 e 1808, Ambrogio lasciò solo una figlia, Cristina maritata al Conte Matis di Cacciorna.

I grandi proprietari terrieri di Sezze sono stati, per imparentamento con la primigenia Famiglia Feruffini:

  • Lanzavecchia già presente al tempo delle questioni feudatarie in Sezze (1375)

  • Inviziati imparentati coi Calcamuggi Barbavara di Milano e da questi Corti di Pavia

  • Lodrone Conti di Lodrone a seguito della vendita fatta da Ippolita e Clara Feruffini

  • Borromeo

  • Frascara

 I Feruffini

Fe - Ruffini" = Fi - Ruffini = Filii - Ruffini

Controversa è l'origine del nome, una delle ipotesi suppone la discendenza dal patrizio romano Ruffino Savelli, della casata di Appio Claudio Sabino, comandante del castro romano posto al "sextum stadium" della via Aemilia Scauri per lo smistamento delle legioni verso la Gallia Narbonese 1 dal quale avrebbero avuto origine le famiglie: Feruffini - Berneria - Bosca - Calcamuggi - Donnabona - Gavoni - Marengo - Tigna - Zoppi.

Di cui le più potenti furono: Feruffini e Calcamuggi che governarono il marchesato di comune accordo, o alterandosi.

Trasferitasi la famiglia in Lombardia, per particolarità di accento e fonetica, il nome mutò da Feruffini in Faruffini. Vedasi Bollettino Storico Genealogico dell'Ufficio Araldico di Firenze - Aprile 1928.

Nel 1203, Alessandria - avendo ricevuto il feudo di Sezze dal Marchese del Monferrato -
ne concede la metà ai Feruffini. L'altra metà era possesso dei Guaschi, famiglia Guelfa che nel 1304 si ritirò cedendo il territorio rimasto ai Feruffini (famiglia Ghibellina di investitura imperiale).
In seguito alle continue lotte fra guelfi e ghibellini i Feruffini fortificarono il territorio ed in particolare il Castello, subendo tuttavia una grave rovina nel 1321, ma lo ricostruirono nuovamente nel 1322 avendo riottenuto la giurisdizione del feudo nello stesso anno (con pedaggi di transito sul fiume Bormida e balzelli vari).
Il 18 ottobre del 1346 il territorio si allargò per ulteriore concessione diretta del Marchese del Monferrato.
I diritti dei Feruffini, in un primo tempo, riguardano tutta la prosapia (denominata Feruffini), suddivisa nei vari sottonomi di Calcamuggi, Donnabona, Gavoni, e Marenghi (i più potenti) che appaiono infatti con tali nomi per tutto il primo periodo di governo; solo dopo dissidi familiari, un nucleo particolare della Famiglia, assumerà in proprio la denominazione di Faruffini, allontanandosi, almeno nominalmente, dal numeroso parentado.
Verso la fine del 1300 si verificò una grave ribellione del comune di Sezzadio (cagionata dal contegno dei feudatari in materia di balzelli). I Sezzadiesi rivolsero le loro ire contro il castello, tanto che le famiglie Feruffini si decisero a consegnarlo a Galeazzo e Barnabò Visconti (13 marzo 1374).
La discordia fra le famiglie Feruffini fu la causa della loro decadenza nel XV sec. Infatti il 13 ottobre 1412 dovettero sottoscrivere un lodo per una conduzione del Comune con il governo di 12 consiglieri, di cui 5 nobili e 7 del popolo.


Al lodo parteciparono:

  • Giovanni Feruffini fu Guglielmo
  • Raffaele Feruffini fu Tommaso
  • Riccardo Zoppi dei Feruffini
  • Uberto Feruffini fu Stefano 
  • Antonio Feruffini fu Quieto
  • Anselmo Feruffini fu Pietro
  • Giovanni Calcamuggi dei Feruffini
  • Francesco Calcamuggi dei Feruffini
  • Ruffino Feruffini fu Bonifacio
  • Nicolao Ardengo dei Feruffini
  • Peirano Calcamuggi dei Feruffini
  • Giovanni Gavoni dei Feruffini
  • Tommaso e Pagano Calcamuggi dei Feruffini
  • Giovanni Feruffini fu Antonio
  • Guglielmo Feruffini fu Stefano
  • Guglielmo Gavoni dei Feruffini
  • Eduardo e Pietro Calcamuggi dei Feruffini
  • Giacomo Feruffini fu Pietro
  • Betolello Zoppi dei Feruffini.

L'istromento fu rogato da Giovanni Bosca dei Sardi. 

Nel 1413 viene confermato nel feudo Guglielmo Feruffini dal duca Filippo Maria Visconti.

Nel 1488 Giovanni e Domenico Feruffini (figli di Guglielmo) ricevono l'investitura del feudo (comprendente anche Castel Spina) da Guglielmo di Monferrato. Tale investitura venne successivamente rinnovata in capo a Giovanni da Francesco Sforza.

Nel 1463 i fratelli Filippo e Luchino Feruffini, figli di Giovanni, consegnano il feudo nelle mani del duca di Milano, ricevono in cambio Candia Lomellina, trasferendosi così la famiglia in Lombardia e conservando di Sezze solo i diritti di pedaggio, che però con l'andar del tempo allargarono con altre prebende, surrogate del consenso ducale (istrumento rogato Crivelli 18 novembre 1450 per i dazi; 4 luglio 1464 per entrate diverse) (Banco Imis), ricevendone conferma anche nel 14802.

Il 22 marzo 1481 sentenza arbitrale fra Filippo Feruffini e il Comune per la proprietà della località Bandiazzo.

Ai primi del 1500 Giovanni Francesco Feruffini (figlio illegittimo di Antonio, cavaliere gerosolimitano, priore a Milano) aveva proprietà in località Lupa e Posatore.
In Novembre 1531 atto di divisione di detta proprietà tra Ippolita (moglie di Giovanni Francesco) e la figlia Clara.
Nel 1538 Ippolita maritata in 3e nozze con Francesco Negrisole di Ferrara, il 16 Novembre, vende detti beni, con il consenso della figlia Clara, al Comune.
Di conseguenza i diritti dei Feruffini si riducono al semplice pedaggio:

  • 19 giugno 1556 prestano giuramento a tale scopo (Archivio di Stato di Milano -Governo - Feudi Camerali)
  • 7 Novembre del 1564 ottengono la conferma ducale (Archivio camerale di Torino)
  • 10 Gennaio 1568 chiedono al Duca altra conferma insieme ai Calcamuggi. 
  • 31 Ottobre 1573 concordano con i Calcamuggi ed i Gavoni la divisione dei diritti
  • 5 Ottobre 1574 altra suddivisione inter-parentela
  • 9 Aprile 1593 Raffaele Feruffini, fu Tommasino di Sezze, vende a Morando Calcamuggi, fu Manfrino, giorni 124 ed ore 12 "pedaggi et banchi imis loci Sezzadio" (notaio Galeazzo Sardi Gazza di Antonio)
  • 8 Marzo 1595 (stesso notaio) lo stesso Raffaele vende allo stesso Morando 19 giorni di pedaggio e banco.


Per tutto il sec. successivo (XVII) perseverarono in tali diritti: soltanto il 7 ottobre del 1720 dal notaio Giuseppe Garrone, Niccolao Feruffini, fu Giulio Antonio, dona i suoi diritti di pedaggio ai fratelli Calcamuggi (prevosto Alessandro Gerolamo, ed Antonio Francesco).
Da carte dell'Archivio Frascara però risulterebbe che altri dei Feruffini avrebbero mantenuto il pedaggio fino all'epoca della rivoluzione francese.

Dalle note sopra riportate risulta come-, la famiglia Feruffini si sia largamente frazionata nel territorio di Alessandria, oltre al ramo che si era da tempo trasferito in Candia Lomellina.


Si citano qui di seguito i personaggi più notevoli della Famiglia Feruffini:
Sec. XIV

  • Oddone, abate di Santa Giustina
  • Giordano (1346) podestà di Sezze insieme a Priamo Calcamuggi
  • Riccardo (1378) giureconsulto, podestà di Novara, senatore di Milano, procuratore ducale
  • Pietro vicario vescovile.

Sec. XV

  • Antonio (1414) conte palatino 
  • Galvagno (1462) abate di S. Pietro in Bertoglio (secondo il Cane fu Vescovo di Alessandria)
  • Domenico (1463) segretario ducale (Giovanni e Domenico figli di Filippo questore ducale)
  • Giovanni (1463) giureconsulto senatore., consigliere ducale
  • Alberto (1463) segretario ducale
  • Antonio (1496) fratello di Alberto (figli di Filippo) eresse in memoria di Giovanni, Domenico e Filippo, un mausoleo in Santa Maria delle Grazie in Milano (distrutto nella guerra 1940-45) 3
  • Riccardino (1439) conte palatino
  • Nicolao (1458) e Beltramo (1466) giureconsulti
  • Giacomo (1469) refendario del podestà di Alessandria
  • Paolo (1475) generale dei canonici lateranensi
  • Francesco (1496) segretario ducale
  • Giovanni Giacomo (1498) segretario ducale
  • Gerolamo (1497) Conte di Sali in ducato di Ferrara (feudo confermato nel figlio Alessandro "di ariostesca memoria" e nell'unica figlia ed erede di costui)
  • Quirico (1494) cittadino milanese
  • Ramondino (1480) podestà di Arona e giudice delle vettovaglie di Pavia (Archivio di Stato di Milano - Sez. storica Famiglie Feruffini).

Sec. XVI

  • Alessandro (1510) conte di Sali, capitano del Duca di Ferrara
  • Gerolamo (1513) fratello di Alessandro, segretario ducale di Ferrara
  • Giacomo (1535) questore del Magistrato ordinario di Milano
  • Filippo di Antonio (1556) gerosolimitano, commendatore di S. Maria Maddalena, priore di Milano(raccoglitore dei privilegi e diplomi dei Feruffini nel volume manoscritto in attuale possesso dei conti Zoppi)
  • Tommaso (1566) teologo domenicano, arcivescovo titolare di Salonicco
  • Alessandro (1579) capitano di fanteria
  • Pietro Francesco guerriero insigne e scrittore di cose militari.

Sec. XVII

  • Flaminio (1600) capitano di fanteria
  • Onorato Agosto (1600) capitano di fanteria
  • Giuliano (1604) matematico (muore a Madrid)
  • Guglielmo Antonio (1616) canonico Nicolao (1657) notaio
  • Antonio donò il suo notevole patrimonio all'ospedale di Alessandria (1655)
  • Cesare sacerdote, con lascito testamentario del 1669 istituì il patrocinio gratuito per i poveri"presso il Tribunale di Alessandria, lasciando a detta istituzione tutti i suoi averi. Morì nel 1670. Il Municipio di Alessandria' gli dedicò una lapide commemorativa tuttora conservata nell'aula consiliare dello stesso. 

Il Feudo di Sezze Alessandrino e i Feruffini    Genealogie    Storia Recente    Note    Altri Riferimenti    Contatti