La sua vera storia inizia
all'epoca Aleramica: Aleramo I°
- marchese del Monferrato
possessore della regione tra il
Tanaro, l'Orba ed il mare, su
decreto di Ottone I° imperatore
del Sacro Romano Impero.
Dal 1463 al 1481 fu assegnato
a diversi feudatari fra cui
Simonetta e Pietrasanta conti di
Cantù.
Nel 1504 fu
amministrato direttamente dai
Visconti: Francesco Bernardino,
Ottone, Bartolomeo, Alberto,
Bartolomeo Maria con Marcantonio
e Ottavio, dei quali Marcantonio
durò poi da solo nel feudo sino
al 1716 ed alla sua morte il
feudo fu incamerato dalla casa
reale Piemontese (Savoia).
Il 6 Aprile
1726 venne investito, dietro
pagamento della somma di lire
32.000, dal Re Vittorio Amedeo,
Tommaso Ghilini Marchese di
Sezzadio. La famiglia Ghilini
comparve in Sezzadio, quale
proprietaria dei fondi, intorno
a11689.
Nel 1832 muore Ambrogio Maria
ultimo Marchese di Sezze (dei
Ghilini), infatti l'unico
fratello maschio di Ambrogio,
Tommaso, non ebbe figli, ed i
due figli maschi di Ambrogio,
Vittorio Raimondo e Alfonso
Carlo, premorirono al padre,
rispettivamente nel 1812 e 1808,
Ambrogio lasciò solo una figlia,
Cristina maritata al Conte Matis
di Cacciorna.
I grandi
proprietari terrieri di Sezze
sono stati, per imparentamento
con la primigenia Famiglia
Feruffini:
-
Lanzavecchia già
presente al
tempo delle
questioni
feudatarie in
Sezze (1375)
-
Inviziati
imparentati coi
Calcamuggi
Barbavara di
Milano e da
questi Corti di
Pavia
-
Lodrone Conti di
Lodrone a
seguito della
vendita fatta da
Ippolita e Clara
Feruffini
-
Borromeo
-
Frascara
I Feruffini
Fe - Ruffini" =
Fi - Ruffini =
Filii - Ruffini
Controversa è l'origine del
nome, una delle ipotesi suppone
la discendenza dal patrizio
romano Ruffino Savelli, della
casata di Appio Claudio Sabino,
comandante del castro romano
posto al
"sextum
stadium"
della via
Aemilia Scauri per lo
smistamento delle legioni verso
la Gallia Narbonese 1
dal quale avrebbero avuto
origine le famiglie: Feruffini -
Berneria - Bosca - Calcamuggi -
Donnabona - Gavoni - Marengo -
Tigna - Zoppi.
Di cui le
più
potenti furono: Feruffini e
Calcamuggi che governarono il
marchesato di comune accordo, o
alterandosi.
Trasferitasi la famiglia in
Lombardia, per particolarità di
accento e fonetica, il nome mutò
da Feruffini in Faruffini.
Vedasi Bollettino Storico
Genealogico dell'Ufficio
Araldico di Firenze - Aprile
1928.
Nel 1203,
Alessandria - avendo ricevuto il
feudo di Sezze dal Marchese del
Monferrato -
ne concede la metà ai Feruffini.
L'altra metà era possesso dei
Guaschi, famiglia Guelfa che nel
1304 si ritirò cedendo il
territorio rimasto ai Feruffini
(famiglia Ghibellina di
investitura imperiale).
In seguito alle continue lotte
fra guelfi e ghibellini i
Feruffini fortificarono il
territorio ed in particolare il
Castello, subendo tuttavia una
grave rovina nel 1321, ma lo
ricostruirono nuovamente nel
1322 avendo riottenuto la
giurisdizione del feudo nello
stesso anno (con pedaggi di
transito sul fiume Bormida e
balzelli vari).
Il 18 ottobre del 1346 il
territorio si allargò per
ulteriore concessione diretta
del Marchese del Monferrato.
I diritti dei Feruffini, in un
primo tempo, riguardano tutta la
prosapia (denominata Feruffini),
suddivisa nei vari sottonomi di
Calcamuggi, Donnabona, Gavoni, e
Marenghi (i più potenti) che
appaiono infatti con tali nomi
per tutto il primo periodo di
governo; solo dopo dissidi
familiari, un nucleo particolare
della Famiglia, assumerà in
proprio la denominazione di
Faruffini, allontanandosi,
almeno nominalmente, dal
numeroso parentado.
Verso la fine del 1300 si
verificò una grave ribellione
del comune di Sezzadio
(cagionata dal contegno dei
feudatari in materia di
balzelli). I Sezzadiesi
rivolsero le loro ire contro il
castello, tanto che le famiglie
Feruffini si decisero a
consegnarlo a Galeazzo e Barnabò
Visconti (13 marzo 1374).
La discordia fra le famiglie
Feruffini fu la causa della loro
decadenza nel XV sec. Infatti il
13 ottobre 1412 dovettero
sottoscrivere un lodo per una
conduzione del Comune con il
governo di 12 consiglieri, di
cui 5 nobili e 7 del popolo.
Al lodo parteciparono:
- Giovanni
Feruffini fu
Guglielmo
- Raffaele
Feruffini fu
Tommaso
- Riccardo
Zoppi dei
Feruffini
- Uberto
Feruffini fu
Stefano
- Antonio
Feruffini fu
Quieto
- Anselmo
Feruffini fu
Pietro
- Giovanni
Calcamuggi dei
Feruffini
- Francesco
Calcamuggi dei
Feruffini
- Ruffino
Feruffini fu
Bonifacio
- Nicolao
Ardengo dei
Feruffini
- Peirano
Calcamuggi dei
Feruffini
- Giovanni
Gavoni dei
Feruffini
- Tommaso e
Pagano
Calcamuggi dei
Feruffini
- Giovanni
Feruffini fu
Antonio
- Guglielmo
Feruffini fu
Stefano
- Guglielmo
Gavoni dei
Feruffini
- Eduardo e
Pietro
Calcamuggi dei
Feruffini
- Giacomo
Feruffini fu
Pietro
- Betolello
Zoppi dei
Feruffini.
L'istromento fu rogato da
Giovanni Bosca dei Sardi.
Nel 1413
viene confermato nel feudo
Guglielmo Feruffini dal duca
Filippo Maria Visconti.
Nel 1488
Giovanni e Domenico Feruffini
(figli di Guglielmo) ricevono
l'investitura del feudo
(comprendente anche Castel
Spina) da Guglielmo di
Monferrato. Tale investitura
venne successivamente rinnovata
in capo a Giovanni da Francesco
Sforza.
Nel 1463 i
fratelli Filippo e Luchino
Feruffini, figli di Giovanni,
consegnano il feudo nelle mani
del duca di Milano, ricevono in
cambio Candia Lomellina,
trasferendosi così la famiglia
in Lombardia e conservando di
Sezze solo i diritti di
pedaggio, che però con l'andar
del tempo allargarono con altre
prebende, surrogate del consenso
ducale (istrumento rogato
Crivelli 18 novembre 1450 per i
dazi; 4 luglio 1464 per entrate
diverse) (Banco Imis),
ricevendone conferma anche nel
14802.
Il 22 marzo 1481 sentenza
arbitrale fra Filippo Feruffini
e il Comune per la proprietà
della località Bandiazzo.
Ai primi del 1500 Giovanni
Francesco Feruffini (figlio
illegittimo di Antonio,
cavaliere gerosolimitano, priore
a Milano) aveva proprietà in
località Lupa e Posatore.
In Novembre 1531 atto di
divisione di detta proprietà tra
Ippolita (moglie di Giovanni
Francesco) e la figlia Clara.
Nel 1538 Ippolita maritata in 3e
nozze con Francesco Negrisole di
Ferrara, il 16 Novembre, vende
detti beni, con il consenso
della figlia Clara, al Comune.
Di conseguenza i diritti dei
Feruffini si riducono al
semplice pedaggio:
-
19 giugno 1556
prestano
giuramento a
tale scopo
(Archivio di
Stato di Milano
-Governo - Feudi
Camerali)
-
7 Novembre del
1564 ottengono
la conferma
ducale (Archivio
camerale di
Torino)
-
10 Gennaio 1568
chiedono al Duca
altra conferma
insieme ai
Calcamuggi.
- 31 Ottobre
1573 concordano
con i Calcamuggi
ed i Gavoni la
divisione dei
diritti
- 5 Ottobre
1574 altra
suddivisione
inter-parentela
- 9 Aprile
1593 Raffaele
Feruffini, fu
Tommasino di
Sezze, vende a
Morando
Calcamuggi, fu
Manfrino, giorni
124 ed ore 12
"pedaggi et
banchi imis loci
Sezzadio"
(notaio Galeazzo
Sardi Gazza di
Antonio)
- 8 Marzo 1595
(stesso notaio)
lo stesso
Raffaele vende
allo stesso
Morando 19
giorni di
pedaggio e
banco.
Per tutto il sec. successivo
(XVII) perseverarono in tali
diritti: soltanto il 7 ottobre
del 1720 dal notaio Giuseppe
Garrone, Niccolao Feruffini, fu
Giulio Antonio, dona i suoi
diritti di pedaggio ai fratelli
Calcamuggi (prevosto Alessandro
Gerolamo, ed Antonio Francesco).
Da carte dell'Archivio Frascara
però risulterebbe che altri dei
Feruffini avrebbero mantenuto il
pedaggio fino all'epoca della
rivoluzione francese.
Dalle note sopra riportate
risulta come-, la famiglia
Feruffini si sia largamente
frazionata nel territorio di
Alessandria, oltre al ramo che
si era da tempo trasferito in
Candia Lomellina.
Si citano qui di seguito i
personaggi più notevoli della
Famiglia Feruffini:
Sec. XIV
- Oddone,
abate di Santa
Giustina
- Giordano
(1346) podestà
di Sezze insieme
a Priamo
Calcamuggi
- Riccardo
(1378)
giureconsulto,
podestà di
Novara, senatore
di Milano,
procuratore
ducale
- Pietro
vicario
vescovile.
Sec. XV
- Antonio
(1414) conte
palatino
- Galvagno (1462) abate di S. Pietro in Bertoglio (secondo il
Cane fu Vescovo di Alessandria)
-
Domenico (1463)
segretario
ducale (Giovanni
e Domenico figli
di Filippo
questore ducale)
-
Giovanni (1463)
giureconsulto
senatore.,
consigliere
ducale
-
Alberto (1463)
segretario
ducale
-
Antonio (1496)
fratello di
Alberto (figli
di Filippo)
eresse in
memoria di
Giovanni,
Domenico e
Filippo, un
mausoleo in
Santa Maria
delle Grazie in
Milano
(distrutto nella
guerra 1940-45)
3
-
Riccardino (1439) conte palatino
-
Nicolao (1458) e
Beltramo (1466)
giureconsulti
-
Giacomo (1469)
refendario del
podestà di
Alessandria
-
Paolo (1475)
generale dei
canonici
lateranensi
-
Francesco (1496)
segretario
ducale
-
Giovanni Giacomo
(1498)
segretario
ducale
-
Gerolamo (1497)
Conte di Sali in
ducato di
Ferrara (feudo
confermato nel
figlio
Alessandro "di
ariostesca
memoria" e
nell'unica
figlia ed erede
di costui)
-
Quirico (1494)
cittadino
milanese
-
Ramondino (1480)
podestà di Arona
e giudice delle
vettovaglie di
Pavia (Archivio
di Stato di
Milano - Sez.
storica Famiglie
Feruffini).
Sec. XVI
-
Alessandro
(1510) conte di
Sali, capitano
del Duca di
Ferrara
-
Gerolamo (1513)
fratello di
Alessandro,
segretario
ducale di
Ferrara
-
Giacomo (1535)
questore del
Magistrato
ordinario di
Milano
-
Filippo di
Antonio (1556)
gerosolimitano,
commendatore di
S. Maria
Maddalena,
priore di Milano(raccoglitore
dei privilegi e
diplomi dei
Feruffini nel
volume
manoscritto in
attuale possesso
dei conti Zoppi)
- Tommaso
(1566) teologo
domenicano,
arcivescovo
titolare di
Salonicco
- Alessandro
(1579) capitano
di fanteria
- Pietro
Francesco
guerriero
insigne e
scrittore di
cose militari.
Sec. XVII
- Flaminio
(1600) capitano
di fanteria
- Onorato
Agosto (1600)
capitano di
fanteria
- Giuliano
(1604)
matematico
(muore a Madrid)
- Guglielmo
Antonio (1616)
canonico Nicolao
(1657) notaio
- Antonio donò
il suo notevole
patrimonio
all'ospedale di
Alessandria
(1655)
- Cesare
sacerdote, con
lascito
testamentario
del 1669 istituì
il patrocinio
gratuito per i
poveri"presso il
Tribunale di
Alessandria,
lasciando a
detta
istituzione
tutti i suoi
averi. Morì nel
1670. Il
Municipio di
Alessandria' gli
dedicò una
lapide
commemorativa
tuttora
conservata
nell'aula
consiliare dello
stesso.